Credo che chi si ascolta, sappia essere molto consapevole di sè e io lo sono sempre stata. Ho sempre sentito che il mio corpo non era predisposto alla procreazione e non chiedetemi perchè, lo sentivo e basta. A dire il vero, neanche mi interessava, non davo peso alle sensazioni, sarebbe arrivato il momento in cui pensarci, il 2018. Dopo svariati tentativi, io e il mio compagno siamo arrivati in un centro di fecondazione e, nella fase iniziale delle indagini, prima ancora di iniziare la terapia (solo il mio compagno aveva iniziato a prendere degli integratori), resto incinta. Extrauterina e salpingectomia unilaterale. Da qui iniziò la nostra avventura. Tre tentativi falliti. Fino a quando incontriamo il mio attuale ginecologo, esperto in procreazione medicalmente assistita, che ci indirizza in un nuovo centro più all’avanguardia. Grazie a lui scopro di avere l’adenomiosi. Anche qui, altri tre tentativi falliti.
In questi giorni sto facendo la stimolazione ovarica, sarà la terza ICSI ed il sesto tentativo, ma questa volta, prima del transfer, dovrò sottopormi all’asportazione dell’altra salpinge per aumentare le possibilità. Sono quas cinque anni di lotta, di speranze, di desiderio materno… che quando chiudo gli occhi mi sfiora le braccia e quando li riapro mi sbatte la realtà in faccia. Ma sono anche cinque anni in cui sono maturata molto, ho cambiato molto il mio modo di vedere le cose ed ho imparato che nel frattempo è sempre meglio impiegare bene il proprio tempo. E’ così che ho ripreso gli studi, mi sono abilitata nell’insegnamento, ho tentato e superato il TFA sostegno e, a breve, inizierò il corso di specializzazione. Dal 2020 abbiamo un figlio peloso tenerissimo di nome Luke. In questi anni ho capito l’importanza della complicità nella coppia, più di quanto non lo sapessi già, dell’essere uno il braccio destro dell’altro, ho toccato momenti di disperazione dai quali mi sono rialzata con grande forza. Ho capito che il valore della vita sta nella vita stessa e nelle sue infinite possibilità.