L’acquario è accogliente. Acciaio e vetro che avvolgono un silenzio inverosimile. Siamo centinaia a scendere dal taxi davanti all’entrata con quella maniglia panciuta che mette speranza. E invece no. Il dono – lo chiamano miracolo a volte- non ha nessun lieto fine. Guardo indietro e vedo cinque anni di fatiche indicibili. Ma soprattutto una attesa nodosa e ruvida che invadeva le ore, i giorni, i pensieri. Oggi sono rassegnata ma serena. Non spetta a tutti il lieto fine. Ma trovare pace sì. Ci sono inciampi e dolori che si conservano con cura nel cuore a ricordarci come siamo arrivati fin qui. Bisogna provare ed essere testardi. Ma bisogna anche sapere mettere un punto. Ecco.