Anche quest’anno contavo su un’estate tranquilla, senza alcol (!) e con un bel pancione
E invece a volte, senza motivi precisi, il corpo non collabora a fare la cosa più naturale del mondo. E allora iniziano (per chi sceglie questa strada) i test, decine e decine di ecografie, infiniti prelievi del sangue e punture sulla pancia, alcune gravidanze finite troppo presto, un bel po’ di lacrime.
Per mesi mi sono sentita sbagliata, sfigata e diversa da tutte le altre. Poi ho iniziato a parlarne e ho scoperto un mondo di coppie che condividono lo stesso dolore. Ma nessuno ne parla. Come se fosse una colpa, un difetto da nascondere o una debolezza di cui vergognarsi.
Nessuno si diverte a parlare di cose così personali e così dolorose. Ma dobbiamo sapere che sono problemi COMUNI. Non siamo perfette e i problemi di infertilità non ci definiscono. Ma il modo in cui li gestiamo e cosa facciamo della nostra sofferenza possono fare la differenza, non solo per noi stesse ma per altre donne.
Non voglio compassione ne’ incoraggiamento, strano a dirsi ma non mi sono mai sentita così forte in vita mia. Sfatare questo tabu’ e’ il mio modo per tirar fuori del bene da una cosa dolorosa, in modo che altre persone ne soffrano un po’ meno. Parlarne può aiutare tanto.
E allora buona festa della mamma anche a chi sta lottando per diventarlo, ma non si lascia indurire dalla frustrazione e continua a sorridere.
Una risposta
Grazie!!!Perchè in realtà noi mamme nel nostro cuore lo siamo già e purtroppo di questo si accorgono davvero in pochi.
Beata te che sei riuscita a confrontarti con altre coppie che vivono la stessa realtà, io da subito ho sentito il bisogno di confronto e di condivisione, ma..le sto ancora cercando…