Avere un figlio? La cosa più naturale del mondo, pensavo. Meravigliosamente naturale per completare il cerchio dopo il mio matrimonio. Un matrimonio avvenuto presto, un anno e mezzo dopo aver conosciuto mio marito ci siamo sposati. Non ci abbiamo pensato neanche un attimo, volevamo un bambino ed è iniziata la ricerca. Che ad oggi definisco Disperata e struggente. Passavano i mesi e non succedeva nulla, iniziavano le paranoie, i pensieri, le visite, i vari cambi di ginecologi. Ogni mese, tenevo in mano quel test negativo e avrei voluto schiacciarlo con i piedi, invece le lacrime prendevano il sopravvento. I mesi erano molti, avevamo superato l anno di tentativi, le parole erano sempre le stesse “è tutto apposto, il problema è la testa, non ci pensi più”. Passò un anno e mezzo, e poi 2 anni. E poi 2 anni e mezzo… Quando un giorno freddo di dicembre, scopro il mio primo test positivo. Incredula, senza parole, mio marito sconvolto dalla felicità Era arrivato il nostro miracolo.ecografia a 5+4,lo vediamo, un minuscolo fagiolino, con un puntino che batteva velocemente,un’emozione che non si può descrive. Seconda ecografia 9 settimane, era cresciuto perfettamente, si vedeva bene, ma era immobile, nessun puntino che si muoveva, “non c’è più il battito, abbiamo un aborto mi dispiace”. Deve fare il raschiamento.
Il gelo, non ci si capisce più nulla in quel momento, non poteva essere successo veramente a noi, il dolore era così forte che non è possibile raccontarlo. Eppure dopo solo 24 ore, dentro di me non c era più nulla.
Sono. Passati 7 mesi, piango ancora di notte.. E pensavo arrivasse subito un’altro fagiolino a far risplendere l’arcobaleno nelle nostre vite, che ormai sono legate così tanto a questo brutto squarcio sul cuore,invece sono ancora qui a comprare assorbenti tutti i mesi.
3 lunghi anni che ricorriamo questo sogno, e con un aborto ancora da superare. Quando tutte intorno a te sono incinte, e tu sei disgraziatamente disperata. E vorresti cancellare il mondo che ti circonda, o forse vorresti cancellare te stessa e basta. Ma non si può. E l’unica cosa che ti salva è “Chissà forse un giorno Saremo di nuovo…”