Quando ci siamo sentiti pronti per un figlio, lui non è mai arrivato. Pensavamo che bastasse desiderarlo, amarlo già con il cuore prima ancora che esistesse. Ma a volte l’amore non basta, e la vita ci porta su strade inaspettate. Tre anni fa siamo entrati nel mondo della PMA, aggrappandoci alla speranza che tra quei corridoi, tra quei medici e quelle attese, ci fosse la nostra strada verso la genitorialità.
Quella clinica è diventata il luogo dei nostri sogni, il custode silenzioso di ogni aspettativa, di ogni carezza non ancora data. Abbiamo affrontato tre transfer, ognuno accolto con la speranza nel cuore e il fiato sospeso. E ogni volta, quella speranza si è infranta contro un risultato negativo. Ogni esito è stato un colpo, un silenzioso grido dentro. Mi ripetevo che era solo un passaggio, che prima o poi avrei capito il perché, che ce l’avremmo fatta.
Ma oggi quella forza inizia a vacillare. È diventata fragilità. E anche il nostro amore, che ha sempre resistito a tutto, oggi sente il peso della stanchezza. Eppure, in mezzo a tutto questo dolore, c’è lui. Mio marito. Il mio rifugio, il mio sostegno. È lui che mi raccoglie quando sento che sto cadendo, che mi tende la mano quando non ho più la forza di alzarmi. È la mia roccia, il mio respiro nei giorni in cui mi manca l’aria.
Questa volta ci avevo creduto davvero. Durante quei quattordici giorni di attesa ho provato a pensare positivo, a immaginare il nostro futuro con un figlio tra le braccia. Mi ero convinta che fosse il nostro momento. Ma quel numero, 0,1, è arrivato come una sentenza. Un numero piccolo, ma capace di frantumarmi dentro. Mille pezzi. E ora sono qui, a cercare di rimetterli insieme, con delicatezza, con pazienza. Ma so che qualcosa di rotto, per quanto si possa aggiustare, non tornerà mai come prima.
Eppure, in mezzo a tutto questo dolore, c’è ancora una scintilla. Piccola, ma viva. Una nuova possibilità ci attende. Un nuovo ciclo, un nuovo tentativo. Sarà il terzo, e porta con sé tutte le ferite del passato, ma anche la forza che ci è rimasta. Abbiamo ancora amore da dare, ancora sogni da coltivare. Non è facile, niente lo è mai stato. Ma siamo ancora qui. In piedi. Insieme.
Meritiamo la felicità. Meritiamo quel dono che tanto desideriamo. E continueremo a lottare per lui. Perché anche se la speranza a volte vacilla, non si spegne mai del tutto. E forse, un giorno, ci porterà dove il nostro cuore ha sempre voluto arrivare.