Il racconto di una 39enne che ha “fermato” l’orologio biologico e rimandato la maternità a tempi migliori.
Ho deciso di congelare i miei ovociti per molte ragioni. Una vita professionale più che soddisfacente mi ha portato a ricoprire ruoli di crescente responsabilità all’interno di un’azienda multinazionale e a trascorrere il mio tempo tra Londra e Roma. Mi sono così trovata alla soglia dei 40 anni, in una condizione personale che non prelude, nell’immediato, la possibilità di avere un bambino. Non ho pianificato in maniera precisa quando e se utilizzare gli ovociti crio-conservati. Vivo il social freezing come una forma di assicurazione rispetto alla realizzazione di un futuro progetto di avere un bambino», racconta Cristina, 39 anni. Molte donne come Cristina, chi per motivi professionali, chi personali, chi di salute, per esempio, infertilità e un tumore ovarico, si trova oggi di fronte a dovere rinunciare o rimandare una possibile maternità. Lei ha scelto la seconda opzione.