“Non c’è 3 senza 2″ è il nuovo cortometraggio del regista Antonio Esposito uscito su Prime Video. Esposito parla della ricerca di maternità e della complicata circostanza che si crea quando una coppia non riesce a realizzare il suo sogno di allargare la famiglia.
Se ne parla ancora troppo poco
Non credo esista in italiano un termine per indicare il momento in cui una coppia vuole allargare il proprio nucleo familiare senza riuscirci, nonostante non ci sia una diagnosi di infertilità. Sono sicura, però, che di questa condizione si parli ancora molto poco. Antonio Esposito, attore, regista e sceneggiatore, ha deciso di andare contro corrente e portare la tematica sui nostri schermi con il suo nuovo cortometraggio “Non c’è 3 senza 2”. La pellicola è recentemente sbarcata sulla piattaforma Prime Video, il che ne sancisce il successo nazionale e internazionale.
Antonio Esposito ci parla di Sandra e Gaetano, una coppia di circa 35 anni che sta provando ad avere un figlio o una figlia. Nel loro percorso, però, sopraggiungono non pochi ostacoli: consigli medici superficiali, pressioni sociali, presunta infertilità, salute mentale ed equilibrio di coppia a rischio. I due provano tutti i metodi possibili, da quelli naturali che strizzano l’occhio alle credenze popolari, fino a test clinici più specifici. Nonostante le difficoltà, l’amore tra i due sembra rafforzarsi, tanto che non mancano tra loro momenti di tenerezza e complicità
L’impossibilità di avere figli è ancora un tabù
Prima di tuffarci nelle modalità scelte dal regista per dipingere questo quadro complesso, riporto la risposta che Antonio mi ha dato sul perché, secondo lui, questo argomento sia poco presente nel mondo del cinema, in particolare in quello italiano, nonostante potenzialmente possa riguardare tutte e tutti noi, direttamente o indirettamente.