Voleva essere mamma. A tutti i costi. E ci è riuscita: all’ospedale di Mondovì. Qui Viviana ha appena realizzato il sogno che, a causa di una malattia insidiosa e ancora difficile da diagnosticare come l’endometriosi, non sembrava fatto per lei.
Invece Viviana è diventata mamma due volte: di Lorenzo e Davide, due gemellini. Originaria di Sciacca, in Sicilia, lavoro e amore l’hanno portata a vivere dall’altra parte d’Italia, a Cantù. E da qui a scegliere di partorire a Mondovì, nel reparto di Ginecologia diretto da Andrea Puppo. Lui e l’equipe chirurgica di Andrea Gattolin hanno il merito di aver trasformato, in pochi anni, l’ospedale monregalese in un polo di eccellenza nella cura di una malattia che ogni anno colpisce ben tre milioni di donne. E in alcuni casi, e a seconda della gravità, toglie a molte di loro la libertà del dono più bello: regalare la vita.
Non a Viviana. Eppure per lei la strada della maternità è stata tutta in salita. Prima un calvario lungo dieci anni in giro per ospedali d’Italia per capire da dove venissero e cosa fossero quelle fitte anomale allo stomaco, profonde e da togliere il fiato, che sono il primo campanello d’allarme dell’endometriosi. Poi l’operazione per asportare un fibroma ovarico: «Lì hanno scoperto la malattia che mi tormentava, l’endometriosi appunto». Non crea solo dolore lancinante. Ma tende a ripresentarsi nonostante le operazioni. A tornare, insomma. In un calvario senza fine per molte donne.