Una gravidanza perfetta, fortemente voluta a 42 anni. Una bimba sana, fino alla nascita. Ma vissuta solo 20 ore. Una mamma in coma, sospesa per due settimane tra la vita e la morte. Il risveglio, la disperazione, il vuoto. Tante domande senza risposta: perché proprio a me? Cos’è successo? Possibile che una piccolina muoia di parto nell’ospedale più all’avanguardia di Milano? È la storia di Michaela K. Bellisario, giornalista di Io Donna, che ha deciso di raccontare nel romanzo «Parlami di lei» (Cairo editore), in libreria dal 31 agosto.
Dopo il parto le avevano dato sei ore di vita. Venti ore in coma lei. Venti ore l’intera esistenza della sua bimba. Michaela si è svegliata, la piccola invece ha chiuso gli occhi per sempre. Ma il ritorno alla vita per Michaela è stato un lungo percorso di dolore, mesi nel baratro senza trovare un motivo per continuare a vivere. «Se perdi tua figlia, l’unica cosa che smette di avere un senso è il futuro – racconta Michaela, spiegando perché ha deciso di raccontare la sua storia – . Ho pianto e urlato per giorni in una stanza vuota, quella di mia figlia. Ma alla fine ho trovato la strada verso la rinascita. Forse a volte semplicemente si può avere la forza di diventare madri di se stesse».