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Coronavirus, il parto-coraggio di mamma Ilenia (positiva) tra la febbre e l’ossigeno

Il simbolo della Bergamo che mostra i muscoli al Covid-19, tornato minaccioso in Lombardia, è un bambino di 7 mesi, allegro e per niente «piagnone». Potrebbe già scrivere un libro di storie il piccolo Federico che, dalla foto, pare voler bruciare i tempi e prendere a camminare. Potrebbe raccontare di sé e dei genitori, Ilenia ed Egidio, che hanno dovuto vivere il meraviglioso momento della nascita col patema di perderlo, senza poterlo mai abbracciare.
È venuto al mondo il 12 marzo, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, quando il virus cominciava a imperversare e se ne sapeva pochissimo. Partorito prematuro alla ventisettesima settimana, peso 1 chilo e 170 grammi, da mamma positiva. Uno dei 77 bimbi cresciuti nella pancia di donne contagiate dal coronavirus, seguiti da Giovanna Mangili, direttrice della Patologia neonatale e terapia intensiva dell’ospedale lombardo. Stanno tutti bene, soltanto due di loro sono nati positivi per poi recuperare però la negatività senza conseguenze. «Ora sappiamo che il Sars-CoV-2 si trasmette attraverso la placenta dove ne abbiamo trovato traccia», dice la pediatra, citando il primo studio firmato con i colleghi di Bergamo.

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