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Fecondazione artificiale: perché sempre più coppie ricorrono alla Pma

Cause ambientali e stili di vita minacciano la fertilità. Giulia Colombo da anni mette la medicina al servizio delle donne che non riescono ad avere un figlio. Compresa sé stessa

«A 40 anni, dopo 16 tentativi di fecondazione artificiale e quattro aborti, ho detto basta. Ho fatto pace con l’idea che non sarei mai diventata madre. L’anno successivo sono rimasta incinta naturalmente». Giulia Colombo, 63 anni, ginecologa milanese specializzata in Procreazione medicalmente assistita, ai miracoli non crede anche se, per tante delle sue pazienti, i miracoli li fa: per un consulto con lei vengono da tutta Italia, qualche volta anche dall’estero, nella speranza di concepire e nella certezza che, nelle sue mani, nulla è lasciato inesplorato. Era ingegnere prima ancora che medico e, come tale, studia ogni caso in maniera sistemica e sistematica. Le sue assistite riferiscono di visite che durano più di due ore dove, come un investigatore, setaccia esami pregressi e ispeziona angoli remoti dell’utero, alla ricerca di una possibile causa per quel bambino che non arriva. 

In una società in cui di bambini ne arrivano sempre meno (nel 2021 la natalità in Italia è calata di un ulteriore 1,1 per cento rispetto all’anno precedente), quelli concepiti grazie alla Pma sono, paradossalmente, sempre di più (circa il 3 per cento del totale, secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità). Perché si comincia a pensare al primo figlio sempre più tardi, perché i casi di infertilità sono in allarmante aumento (a causa di fattori ambientali, di stili di vita poco salutari, di elementi contaminanti presenti nella nostra alimentazione quotidiana), perché, aggiunge Giulia Colombo, «la propensione alla vita sociale sta uccidendo la vita intima. Non sarà un caso che, durante il primo lockdown, dieci coppie che seguivo da anni e che avevano già provato di tutto, sono riuscite a concepire in maniera spontanea».

Lei invece, ai tempi, come ci è riuscita?
«Grazie a un aiuto imprevisto…

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