La donazione di ovociti in Italia è legale, ma è difficile trovare donatrici. Tuttavia, alcuni incentivi sono stati introdotti per promuovere la donazione
La crioconservazione o “social freezing” è un’alternativa alla fecondazione assistita per ridurre i rischi di infertilità legati all’età delle donne e per coloro che desiderano posticipare la gravidanza. La tecnica consiste nel prelevare gli ovociti dalla donna e congelarli per utilizzarli in seguito.
Il “medical freezing” si differenzia dal “social freezing” in quanto è utilizzato per conservare gli ovociti di pazienti che devono affrontare terapie che possono compromettere la loro fertilità, come nel caso dei pazienti oncologici.
Dopo una serie di accertamenti, viene eseguita una stimolazione ormonale per favorire la produzione di ovociti, seguita dal prelievo e dalla crioconservazione. Gli ovociti vengono conservati a basse temperature fino al momento della fecondazione e del trasferimento nell’utero. La qualità degli ovociti può rimanere intatta per molto tempo, anche oltre 15 anni.
La crioconservazione viene praticata in diversi centri pubblici e privati, ma se la donna non ha patologie che mettono a rischio la fertilità, dovrà rivolgersi al settore privato. I costi partono da circa 3.500 euro, a cui si potranno aggiungere i costi futuri della fecondazione in vitro e del trasferimento degli embrioni. Vi è anche una quota annuale di circa 100 euro per lo stoccaggio e la conservazione degli ovociti.