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Fecondazione assistita per contrastare le malattie genetiche

Nato in Grecia con la procreazione assistita un neonato concepito utilizzando ovociti della mamma e di una donatrice, e spermatozoi del papà. La tecnica si usa per superare le malattie mitocondriali.

Non è la prima volta che succede, e non sarà l’ultima. E’ già capitato in Messico e la Gran Bretagna ha addirittura una legge che disciplina la nascita con tre genitori. L’ultimo bimbo è nato in Grecia ed è stato concepito grazie alla procreazione assistita, e non potrebbe essere altrimenti visto che la fecondazione è stata effettuata utilizzando gli ovociti di due donne (la madre e una donatrice) e il seme del padre. Ma a che cosa serve questa tecnica? La risposta è che evita la trasmissione di gravi malattie genetiche, in particolare quelle mitocondriali. I mitocondri, che i neonati ereditano dalla madre, sono le centrali energetiche delle nostre cellule: se qualcosa non va e il meccanismo si inceppa il bambino nasce con malattie anche gravissime. La tecnica permette di rimpiazzare i mitocondri difettosi con altri sani. Ma può essere utilizzata anche in altri casi, come sembrerebbe quello greco.

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