Sperimentato dai ricercatori dell’Università di Milano un modello di analisi morfologica digitalizzata degli spermatozoi di topi: l’algoritmo è stato in grado di cogliere differenze indistinguibili per l’occhio umano, possibili applicazioni nella medicina riproduttiva.
Addestrare un computer a classificare gli spermatozoi sulla base delle loro caratteristiche fisiche. È quello che sono riusciti a fare i ricercatori del Centro della Complessità e dei Biosistemi dell’Università degli studi di Milano, in un lavoro che hanno appena pubblicato su Scientific Report. Un risultato, il loro, che potrebbe essere di grande aiuto nel campo della medicina riproduttiva.