A 18 anni già il 25-30% degli uomini presenta patologie che potranno condizionare la possibilità di avere figli da adulto.
Un dato che si ripercuote successivamente sulla fertilità di coppia: nelle quindici su cento che non possono avere figli la responsabilità è nella metà dei casi maschile: mentre la donna ha fin da piccola l’abitudine dei controlli periodici dal ginecologo, per l’uomo manca un momento che segna, come ad esempio il primo ciclo per le femmine, l’inizio ufficiale dello screening del proprio apparato riproduttivo, instillando quindi la consuetudine di successivi controlli.
Calo demografico in aumento
Un tempo era la visita medica per il servizio militare che provvedeva a monitorare la salute dei giovani maschi dal punto di vista riproduttivo. Oggi invece il problema è sottovalutato, con l’aumento di fattori e abitudini di vita che minano la fertilità maschile e, di riflesso, della coppia. Gli ultimi dati ISTAT indicano appena 485.780 bambini nati nel 2015 (quasi 17 mila in meno rispetto al 2014) con una media di 1.35 figli, rispetto all’1.46 del 2010.