Le cause dell’infertilità maschile possono essere davvero numerose. E non esiste, peraltro, una sola tipologia di infertilità: si parla, infatti, di infertilità primaria (chi non ha mai concepito) e di infertilità secondaria (chi ha già concepito). L’infertilità maschile è una riduzione della capacità di procreare dell’uomo, ciò significa che può esistere una produzione di spermatozoi insufficiente al concepimento oppure può sussistere un problema che riguarda la qualità degli spermatozoi (motilità, morfologia o alterazioni del DNA).
Le cause dell’infertilità nell’uomo
Nonostante gli importanti progressi della scienza, non sono oggi note ancora tutte le possibili cause di infertilità maschile. Tra quest’ultime si annoverano anche le cause di tipo genetico, associate pare a uno sviluppo anomalo dei testicoli e all’esposizione ad agenti tossici. I difetti funzionali alla base dell’infertilità sono diversi e spaziano dal criptorchidismo (mancata discesa dei testicoli entro il primo anno di vita) al varicocele (dilatazione delle vene testicolari). Ma a provocare una riduzione della capacità maschile di procreare, possono concorrere anche infezioni uro-seminali, febbre (infertilità temporanea ma protratta anche fino a 6 mesi dall’episodio febbrile), epididimite (infiammazione dell’epididimo, che produce liquido seminale), disfunzione erettile e malattie sessualmente trasmesse come la gonorrea, la clamidia, la sifilide e il Papillomavirus.