fbpx

Le disuguaglianze europee nella procreazione assistita

Marie e il suo compagno hanno cercato di avere un bambino per più di dieci anni senza riuscirci, ma alla fine hanno dovuto cercare un’altra strada. “Abbiamo effettuato una procedura per la donazione di gameti in Francia, ma non ha funzionato”, racconta lei. Poi è emerso un altro problema: le liste d’attesa per la procreazione assistita erano di due anni. “E se la procedura non funziona, devi aspettarne altri due ”, osserva Marie. Questi ritardi li hanno portati a temere il peggio: avrebbero oltrepassato il limite massimo dei 45 anni di età previsto in Francia per le donne che vogliono avere accesso alla procreazione assistita. “Se puoi permettertelo vai in un altro paese europeo dove puoi accedere alle stesse procedure, ma più velocemente”, spiega.

Anche lo sperma viaggia
“Un’amica embriologa mi ha detto che nella sua clinica arrivano spesso donatori danesi. Avevo visto una trasmissione intitolata The vikings are coming (i vichinghi stanno arrivando) che parlava proprio dello sperma danese. Ho pensato che la Danimarca fosse un buon punto di partenza”, dice Liv Thorne, che ha raccontato la sua esperienza di madre single in un libro pubblicato di recente nel Regno Unito. La donna ha ottenuto del liquido seminale donato in Danimarca e se l’è fatto spedire direttamente a casa sua. Perché? Per mancanza di materiale: “Donare sperma non è una cosa che gli uomini fanno normalmente nel Regno Unito”, spiega. Non è l’unico paese con questo problema: secondo dati del 2018, in Italia la maggior parte di sperma importato proveniva da Spagna, Danimarca e Svizzera. “Trasportare il liquido seminale è relativamente semplice, perché un campione di sperma si deteriora pochissimo quando viene congelato e poi scongelato”, spiega Iñaki González Foruria, uno specialista della clinica per la fertilità Dexeus mujer. Diverso è il caso della donazione di ovuli, che invece sono molto più sensibili al congelamento e a molti altri fattori. È dunque molto difficile mantenerli in buone condizioni durante il trasporto, perciò molte persone devono andare all’estero per poter ricevere degli ovuli.

Continua a leggere l’articolo Le disuguaglianze europee nella procreazione assistita 

News simili

È una parola che raccoglie in sé tante emozioni e tante storie differenti. Siamo… Continua

Parole Fertili è tutto nuovo ed è già online. Il sito dedicato a chi… Continua

Ci sono donne che sperano di diventare madri, donne che provano a rimanere incinte… Continua

È una tecnica di cura antichissima, i primi esempi risalgono addirittura a duemila anni… Continua

Sono 3,88 milioni i bambini nati nei paesi dell’Unione Europea nel corso del 2022, in calo rispetto ai 4,09… Continua

Seleziona uno o più argomenti

Scegli la tua emozione