Noi che sogniamo un figlio durante la pandemia

Gli interventi di procreazione assistita bloccati dal lockdown, le cliniche che non riaprono, i prezzi e i tempi dei trattamenti che aumentano. Per migliaia di coppie la speranza di diventare genitori si sta trasformando in un miraggio
«Sento che il destino mi sta dicendo qualcosa: forse non devo essere mamma». Alice sussurra questa frase trattenendo a stento le lacrime. Quarantanove anni, ricercatrice universitaria e insegnante, sta provando a dare un volto a quel bimbo che immagina dentro di sé da anni. Nei mesi passati tutti abbiamo provato sulla nostra pelle il lockdown: famiglie chiuse in casa, saracinesche dei negozi abbassate, città deserte… Per le donne come Alice e per i loro partner, però, a interrompersi con violenza è stato il sogno di una vita. Sono le coppie che cullavano il desiderio di diventare genitori e che dopo anni di dubbi, fallimenti e peregrinazioni, avevano finalmente trovato una speranza grazie alla Pma, la procreazione assistita. Ora quella speranza rischiano di vedersela scivolare tra le dita.

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