Un gesto d’amore che ha consentito alla sorella gemella, nata senza l’organo a causa di una malformazione congenita, di diventare madre. Il neonato, concepito con la procreazione assistita, ha visto la luce stamattina a Bologna.
Pesa 2,970 kg, è un maschio e sta bene il primo bimbo al mondo nato dopo un trapianto di utero tra due sorelle gemelle omozigoti: il cesareo è stato eseguito in mattinata da un’équipe internazionale all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. La madre, una donna di origini serbe di 38 anni residente in Italia, ha pianto di gioia. E i medici, che hanno eseguito il trapianto, discutono oggi il caso al centro di fecondazione assistita Sismer di Bologna.
“Quella di oggi è una pietra miliare sia nel campo della medicina della riproduzione che in quello dei trapianti – spiega Mats Brännström, direttore della clinica Stockholm Ivf e pioniere della tecnica del trapianto di utero -. Questo successo si aggiunge a quelli già ottenuti nei trapianti madre-figlia in cui abbiamo una percentuale di bambini nati dell’85 per cento”.
Questo, infatti, rappresenta il primo, e finora l’unico, caso al mondo di trapianto di utero tra gemelle omozigoti che, avendo identico patrimonio genetico, rende non necessaria la terapia immunosoppressiva, che è invece indispensabile in tutti gli altri casi di trapianto.