Le poche e semplici regole da seguire prima di sottoporsi all’esame
L’infertilità maschile è una problematica che riguarda tutta la popolazione, senza alcuna discriminazione, e che secondo i dati più recenti si sarebbe aggravata negli ultimi 40 anni, con una maggiore accelerazione a partire dal 2000. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che attualmente il 7% della popolazione maschile a livello globale abbia una riduzione della propria fertilità, mentre guardando all’Italia, secondo il Ministero della Salute, il 27% dei soggetti di sesso maschile in età pediatrica presenta problematiche riproduttive, da criptorchidismo a varicocele, passando per ipogonadismo e anomalie congenite del tratto genito-urinario. Oggi gli strumenti per valutare la fertilità maschile sono diversi, ma in generale quando si inizia un percorso simile il primo passo è sottoporsi a uno spermiogramma.
COS’È LO SPERMIOGRAMMA E A COSA SERVE
Lo spermiogramma è un esame di laboratorio sul liquido seminale, atto a misurare sia la qualità e la quantità di liquido prodotto durante l’eiaculazione e valutare una serie di importanti parametri come la concentrazione, la motilità e la morfologia degli spermatozoi.
L’obiettivo del test, e proprio per questo è tra i primi ad essere prescritti di fronte a un caso di sospetta infertilità, è capire la capacità fecondante degli spermatozoi di un uomo, cioè la loro abilità nel risalire la cervice e l’utero fino al sito della cellula uovo e compiere tutti i passaggi per unire il proprio patrimonio genetico con quello dell’ovocita.
QUANDO VIENE RICHIESTO
Quando una coppia si trova ad affrontare problemi di infertilità si inizia in genere un percorso per lui e per lei che parte proprio con gli esami più semplici, come nel caso dello spermiogramma per l’uomo.