Fin da piccola, sognava di essere madre e di lavorare con i bambini. Non è riuscita. Quando ha compiuto 50 anni, Sandra ha attraversato un lungo momento di sconforto a causa di questi due grossi desideri inesauditi. Oggi, a tutte le ragazze che incontra, dice: «Andate a congelare gli ovuli, è un’assicurazione sulla vostra felicità». Questo è il quarto episodio della serie «Madri, storie eccezionali di donne come noi»: ogni settimana, qui, racconteremo vite estreme di persone comuni e accomunate da quel sentimento, unico e totalizzante, che si prova verso i figli. Anche quando un figlio non c’è o non c’è più, quando sbanda o fa soffrire, quando arriva come un dono o quando, arrivando, si porta via qualcosa di te
Ha sempre amato i bambini Sandra: da ragazzina sognava di diventare maestra d’asilo o puericultrice. Da grande avrebbe voluto una famiglia numerosa, con tanti figli, «ma anche uno mi bastava, magari una bambina con cui coltivare lo stesso bellissimo rapporto che avevo con mia madre». Non ha avuto niente di tutto ciò, ma i desideri inesauditi hanno presentato il conto poco alla volta, in maniera così silenziosa da rendere ogni vuoto sopportabile. Finché non lo è stato più.