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Finalmente Mamma

Mi chiamo Antonella, ho 33 anni e sono sposata con Simone. 
Vorrei raccontare la mia storia per dare forza e speranza a tutte le coppie che lottano per avere un figlio… con la speranza che presto possano coronare il loro sogno.
Ci siamo conosciuti 16 anni fa, era luglio del 2001, è stato il classico colpo di fulmine. Il nostro amore è cresciuto nel tempo e ha superato tante prove, anche i tentativi esterni di chi, quando abbiamo attraversato fasi più difficili, anziché supportarci preferiva forse vederci cadere.
Ci siamo spostati ad Agosto 2013; per entrambi la famiglia è sempre stata sia un obiettivo importante che un sogno da realizzare … tant’è che già dopo un anno di matrimonio desideravamo avere un bambino.
Iniziano i tentativi, ci si prova con spensieratezza, ma i mesi passano e i cicli arrivano sempre puntuali, portando ogni volta più tristezza.
In ansia e molto preoccupata, con pianti ad ogni ciclo, penso che sia il caso fare dei controlli per cercare di capire cosa ostacola il concepimento. Mi rivolgo al medico di base, che mi invita a stare tranquilla e non farne una malattia, sia perché stati di ansia e tensioni non aiutano il concepimento sia perché per la ricerca del primo figlio è normale che passino dai 18 ai 24 mesi. Ma dopo più di un anno, per me, la situazione era davvero diventata pesante ed insostenibile, quindi piangendo insisto per effettuare dei controlli più approfonditi invece di aspettare inutilmente. Prescrive uno spermiogramma, per verificare subito la situazione maschile, ma si rivelò molto negativo con 0 forme normali e pertanto ci consigliò di fissare nell’immediato una visita uroandrologica da un suo collega molto rinomato in zona.
Lo specialista disse che era un problema dato dal varicocele e gli prescrisse una terapia di integratori, assicurandoci “una gravidanza naturale”.
In effetti, dopo 3 mesi, lo spermiogramma era notevolmente migliorato, rientrando nella norma.
Quindi torno il buon umore in casa e con esso la speranza che presto avremmo potuto avere un bambino.
Ma i mesi passavano e la cicogna non arrivava….. ed inizia per noi IL CALVARIO!!.
L’amara privazione e l’impotenza a generare portava in me: pianti, frustrazione, dolore, rabbia, urla … e crisi matrimoniale.
Al punto che credevo che fosse arrivata la fine del mio matrimonio.
Incolpavo mio marito per il suo “disinteresse ” … Lui non era pronto per questa battaglia che la sorte aveva scelto per noi … e intorno a lui familiari ” remavano contro” e anziché aiutarci buttavano fango su di me che ero “pazza, fissata ed esaurita” per questo il bambino non arrivava.
Dolore, pianti, disperazione .. MA NON MOLLO.
Mi rivolgo al consultorio e cerco sostegno psicologico, perché momentaneamente mio marito aveva lasciato la mia mano e la sua attenzione era focalizzata altrove anziché a lottare per avere un figlio.
La psicologica mi consiglia di dargli tempo per assimilare il suo dolore … (e infatti aveva ragione!!).
Dopo qualche mese , mio marito decide di lottare e continuare il nostro percorso .. e finalmente ritorna il sereno e la felicità (seppur il dolore per questa amara privazione accompagna le nostre giornate).
Sentiamo ulteriori specialisti … cominciarono ulteriori analisi anche su di me ma niente sembrava giustificare un’infertilità.
Ecografie, isteroscopia, isterosalpingografia, altri spermiogramma, listone di esami del sangue, mutazioni genetiche, fattori di coagulazione, ecografia al seno … ma nulla di determinante ed ad ogni incontro la solita solfa : “Siete giovani, arriverà!!”..oltre ad un grande investimento economico. Stanca di false illusioni, incomincio ad indagare e mi scrivo in diversi gruppi di informazione, supporto e di condivisione sulla pma. Scopro di non essere sola e di non essere pazza a farmi tante domande su quello che mi sta succedendo e con alcune di loro presto divento amica. Stanca di aspettare, e vedendo la mia stabilità mentale non considerata, prenoto la Nostra prima visita presso il Centro di Sterilità di Reggio Emilia.
Purtroppo dalla prima visita al percorso di pma c’è una lunga attesa di più di un anno .. ma decido di proseguire. Arriva il 31/11/16 e con tutti i referti in mano torniamo per la seconda visita e dagli esami come sempre nulla di determinante .. un’infertilità inspiegabile e la triste scoperta che mio marito è “portatore sano di Fibrosi Cistica”. Quindi ulteriori pianti, ma un dolore “lievemente sollevato perché grazie alla mia pressione e testardaggine avevo già in mano anche il mio esito di 1° livello di F.C. quindi già la probabilità di un figlio malato , era passata da 1 su 4 ad 1 su 400. In più sul consiglio della genista avevo prenotato il 2°3°livello…. e per fortuna, a Dicembre, dal referto scopro che in me non c’è alcuna mutazione rara e quindi la possibilità di un bambino malato arrivano 1 su 2000).
Quindi con tutte le analisi in mano fu deciso il mio protocollo terapeutico cioè una Fivet con una stimolazione molto bassa poiché molto magra e in rischio iperstimolo che ha fatto maturare solo 4 follicoli buoni. Al Pick up del 18/01/17 vengono prelevati e solo 3 riescono a fecondarsi.. e tre giorni dopo il 21/01/17 mi trasferiscono 2 embrioni e uno lo congelano. Dopo 7/8 giorni dal transfer avevo tutti i sintomi da ciclo e quindi ero convinta che il ciclo stesse arrivando, quindi le speranze e le sensazioni sul quel tentativo erano molto basse… ed ero quasi sicura che fosse andata male .. invece il mio bambino si è riuscito ad aggrappare e il 02/02/17 un numero a tre cifre su un foglio di carta bianca segnò la sua presenza… e da quel giorno SONO TORNATA A VIVERE.
La mia vita è iniziata il 2 Febbraio 2017 ed è diventata perfetta e completa il 30 Settembre 2017 con la nascita di Nicolò. Noi ce l’abbiamo fatta!!! Oggi mi guardo indietro, ripenso al percorso che abbiamo fatto e mi rendo conto che non è stato per niente facile. Ci sono stati giorni duri, momenti bui e di solitudine, giorni in cui il pensiero ricorrente nella mia testa era uno solo: non sarei mai diventata mamma. Per fortuna sono stata più forte e caparbia della vita, e anche quando lo sconforto prendeva il sopravvento non ho mai deposto le armi e ho lottato per ciò che la sorte aveva scelto per noi. Sono grata alla pma e ringrazio il Signore per il dono che abbiamo ricevuto. Spero che possa accadere anche ad altre coppie che in questo momento attraversano le mie stesse difficoltà e lottano, sperano, sognano, si scoraggiano, si abbattono ma continuano a desiderare questo immenso dono.

Una risposta

  1. io ho chiesto a Babbo Natale di regalare ad ogni famiglia che vuole donare amore un bambino … perché vedo tante ingiustizie in giro e vorrei che i bimbi fossero donati a chi veramente merita … bellissima la tua storia

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