La mia ricerca della gravidanza

Via racconto la mia storia in questo percorso bellissimo alla ricerca di un bebè. Sono Denise ho 22 anni, quasi 23 e sono alla ricerca della mia prima gravidanza da 28 mesi, 2 anni e 4 mesi di sofferenza.
Chi non ha mai provato questa sensazione ti chiederebbe subito, perché sofferenza? Cercare un bambino non è una cosa bella? Certo che sì, anzi non c’è cosa più bella che desiderare un figlio entrambi, cercarlo, provarci.

Per me e il mio compagno è stato subito così, abbiamo deciso dopo 1 mese di convivenza di provarci, ci sentivamo pronti a diventare genitori forse per le nostre infanzie poco belle. Io 20 anni e lui 21, non siamo mai stati ragazzi con la fissa delle discoteche, dell’uscita ogni sera, dell’aperitivo fuori, noi avevamo un sogno in comune: diventare genitori. Così tutto ebbe inizio, abbiamo cominciato a provarci, inesperti dei giorni fertili, non sapevamo nulla dell’ovulazione della donna, non sapevamo niente su questo mondo, sembra stupido da dire ma per noi era semplice fare un figlio. Forse perché fino a quel momento non avevamo mai sentito storie di donne o uomini che avevano avuto problemi a fare dei figli. Le nostre madri non avevano avuto nessun tipo di problema, come si suol dire “rapporto e via” magicamente incinte. Per noi purtroppo non è stato così semplice. Il desiderio di un figlio c’era, e tanto anche, e l’ansia a volte giocava brutti scherzi come il ritardo del ciclo.

Al primo ritardo che ho avuto ho subito pensato sono incinta, ho comprato un test di gravidanza e penso che più negativo di quello non poteva uscire. Poi ho cominciato a rilassarmi, avevo altri pensieri come il trasloco, cercare casa perché volevamo una casa più grande con la cameretta, come se un figlio sapevamo che dall’oggi al domani arrivava sicuro. E così sono trascorsi i primi 4 mesi. Andati a casa nuova, abbiamo brindato pure, casa nuova vita nuova, o no? Questa gravidanza non arrivava e trascorsi altri 2 mesi per un totale di 6, decido di fare la mia prima visita ginecologica. Vado da un bravo e nominato ginecologo e mi dice che avevo le ovaie e utero perfetto, non avevo nessun tipo di problema a rimanere incinta, l’unico problema era il peso, pesavo 75 kg più o meno e mi dice anche che se passava ancora qualche mese senza nessun risultato dovevo far controllare il mio compagno. Così dopo 3-4 mesi faccio controllare lui. Esito perfetto, non aveva nessun problema se non una piccola infezione allo sperma curabile. Così decido di andare da una ginecologa, consigliata da una mia amica e vado solo per farmi un pap-test o striscio per vedere se quell’infezione che aveva il mio compagno ce l’avevo anche io. La ginecologa mi disse: non è un’infezione così stupida a impedirti di rimanere incinta, ci sarà qualche problema che non sappiamo su di te. Mi fa quindi un’ecografia interna e mi dice subito, intanto hai l’utero retroverso e poi hai l’ovaio policistico, anzi entrambe come vedi.

Dire che mi è crollato il mondo addosso è dire poco, ovviamente peggio se mi avesse detto che non avrei potuto proprio concepire nella vita, ma aver sentito altre donne nei mesi passati che avevano questo problema e ci provavano da anni senza risultato, in quel momento mi sono sentita rimbombare tutte le parole di quelle donne. Mi ricordo che la ginecologa mi disse “stai tranquilla, è difficile rimanere incinta ma non è impossibile!”
Nei giorni seguenti ho fatto tutte le analisi che mi aveva prescritto e avevo tutto nella norma, a parte la prolattina che era un po’ alta. Mi disse di prendere un integratore a base di inositolo che mi avrebbe aiutata a fare abbassare la prolattina e con l’ ovaio policistico. Dopo 2 mesi di assunzione faccio il controllo della prolattina e si era abbassata tantissimo ed era nella norma finalmente. Un problemino meno. Trascorsi 6 mesi senza alcun risultato, decido di rivolgermi ad un’endocrinologa e mi dice che dalle analisi non sembrava nemmeno che avessi l’ovaio policistico, ma c’era purtroppo. Mi ha prescritto altre analisi e al risultato mi disse di assumere la pillola anticoncezionale per almeno 4 mesi, solo così si sarebbero asciugate le cisti. Prendo la pillola, era ottobre, ricordo solo che mi ha completamente bloccato il ciclo per 3 mesi, non avevo minimamente desiderio di fare l’amore con il mio compagno, ero nervosa, insomma ero cambiata totalmente.

Stanca, a gennaio vado dalla mia ginecologa, a 2 anni così dalla mia ricerca. Appena le dico che avevo preso la pillola anticoncezionale e avevo abbandonato la cura con l’ integratore mi ha detto ovviamente che avevo sbagliato perché avevo solo peggiorato la situazione perché le mie ovaie con la pillola si erano “addormentate” e dovevamo svegliarle se volevo realizzare quel sogno. Così dopo una visita e un pap-test che 1 volta l’anno male non fa, mi dice che dobbiamo fare una stimolazione ovarica con monitoraggi ecografici. Stacco la pillola, e dopo 5-6 giorni magicamente ecco arrivato il mio ciclo, e al primo giorno comincio la prima pillola di Clomid, dopo 7 giorni primi monitoraggio avevo 2 follicoli soltanto 1 a dx e 1 a sx, dovevano crescere. Dopo altri 7 giorni secondo monitoraggio, stavano crescendo ed erano 3 uno era nascosto dietro l’altro e si vedeva poco. Ero già in 15esima giornata e ancora non c’era traccia di ovulazione. In 17esima giornata ritorno per il terzo monitoraggio e facciamo una puntura di Gonasi 5000 per far scoppiare il follicolo cresciuto in dimensioni giuste ed evitare di far formare altre cisti. Quindi che avrei ovulato nelle prossime 24-36 ore era sicuro, i rapporti mirati li avevamo e questa era passata.

Dovevo solo mettere dopo qualche giorno, gli ovuli di progesterone. Nel frattempo su internet lèggevo varie cose come il fatto che la puntura falsasse i test o le beta. Quindi per evitare false illusioni faccio un test al decimo giorno dalla puntura, ovviamente dopo vari sintomi da gravidanza, come capezzoli sensibilissimi che manco il reggiseno poteva poggiare, seno dolente, ovaio dove avevo ovulato che mi tirava, stitichezza, insomma sintomi che non avevo mai avuto nemmeno in pre-ciclo e quindi azzardo questo test che esce positivo. Immaginate la mia felicità dopo 2 anni di tentativi?

Non ci credevo, e dopo 4 giorni ne provo un altro ma la linea era troppo chiara, dopo altri 4 giorni i sintomi svaniscono e faccio le beta NEGATIVE! Era solo l’ effetto della puntura. Tutta la mia felicità è svanita in un istante. Mai ero stata così male. Così ho deciso di fermarmi coi dottori, analisi e quant’altro volevo solo un po’ di serenità e ho solo comprato degli stick canadesi per l’ ovulazione. Il primo mese non ho ovulato causa doppia mestruazione nello stesso mese per la stimolazione sicuro. Secondo mese non li ho usati proprio per stare serena con la testa, e questo mese ne ho utilizzato 1 soltanto vicino la mia ipotetica giornata (18esima) ormai ho capito quando potrei ovulare ed è uscito un positivo a picco. Così i rapporti cominciati già dai giorni prima, senza obbligo finalmente, li abbiamo mirati più nei giorni a seguire senza pretesa.

Ormai fare l’amore era diventato un obbligo, il rapporto con il mio compagno stava morendo perché eravamo obbligati a farlo in determinati giorni senza nemmeno il piacere stesso. Pensavamo solo a quello, era un chiodo fisso. Per noi stessi abbiamo solo deciso di rasserenarci un po’ almeno dai dottori, dagli analisti e dalle farmacie. Il pensiero del figlio c’è e come, lui non me lo fa capire ma so che ci sta male anche più di me, ma so che la sua paura è che se mi dice che qualcosa io potrei rimanerci male.

Ho un angelo accanto. Agli occhi degli altri ci mostriamo sempre come la coppia più felice del mondo, ma il dolore che abbiamo dentro chi può capirlo? Chi può capire una ragazza di 22 anni che ogni mese appena vede arrivare le mestruazioni si butta a terra disperata? Chi può capire l’angoscia dei giorni che separano l’ovulazione dal ciclo con la speranza che non arrivi. Chi può capire il dolore di un negativo? Di mille negativi. Chi può capire la tristezza quando giri nei centri commerciali e il negozio dove vorresti entrare non è quello dei trucchi o dei vestiti ma quello dei neonati con i passeggini, le tutine, le culle, i ciucci e i biberon e stai lì a fissare quelle cose che vorresti tanto poter maneggiare con il tuo piccolo grande amore. Chi può capire il dolore della sera quando poggi la testa al cuscino, ti giri e trovi quella parte del letto vuota, dove vorresti solo vedere una culla con il tuo bimbo dentro che dorme beato e che guarderesti ore e ore. Chi può capire il dolore nel vedere ovunque pancioni e donne felici che hanno realizzato il loro sogno o che nemmeno ci hanno pensato a realizzarlo che subito Dio gli ha mandato la gioia più bella del mondo?! Chi può capire quest’amarezza? Io a 22 anni la sento ogni giorno e non la mostro a nessuno. Tengo il dolore per me. Mostrando al mondo intero solo i sorrisi finti nel mio volto.

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