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La mia vita in attesa… della cicogna!

Eccomi qui, seduta in un angolino del divano ad aspettare l’imminente arrivo del ciclo. L’ennesimo.

Era il 5 Marzo del 2015 quando io e mio marito, per gioco e quasi inconsapevolmente, decidemmo che quel mordi e fuggi prima di recarci a lavoro sarebbe stato il primo tentativo di avere un figlio. Da allora è passato un anno e 9 mesi circa; 21 mesi durante i quali la speranza si è alternata all’ansia del conteggio dei giorni, all’angoscia di non avercela fatta e alla successiva rassegnazione. Ogni maledetto mese.

Certamente all’inizio non era così, quando mi dicevo – ci dicevamo – “Ma sì, ci vuole qualche mese di tentativi, non bisogna preoccuparsi”. E poi si sa come finisce, con te che cominci a far calcoli, acquisti test ovulatori e quasi comprometti un sereno rapporto di coppia. Poi rinsavisci e decidi finalmente che è arrivato il momento di fare dei controlli approfonditi: tutto perfetto, a parte una retroversione dell’utero che mi dicono non essere influente; perfetti anche gli esami di lui. E continui a chiederti cosa c’è che non va, tenendoti dentro tutto il tuo dolore, mentre amici e parenti indiscreti cominciano a fare domande scomode, la cui risposta non capirebbero, nella loro completa ottusaggine di periferia.

Nel frattempo io e mio marito ci siamo trasferiti in una città lontana, io ho abbandonato il mio lavoro per seguire lui che ha ottenuto un trasferimento con importanti benefit. Mi ritrovo nel limbo tra la ricerca di un lavoro e quella di un figlio, consapevole che se trovassi lavoro dovrei rimandare la gravidanza, al contrario dovrei perdere o rinunciare alla ricerca di un lavoro. Abbiamo deciso in ogni caso di mettere altrove le nostre radici, con la decisione di vedere altri medici non appena stabiliti nel nostro nuovo nido. In questa girandola di situazioni ed emozioni diverse, solo una decisione è stata presa per certa da parte di entrambi: non faremo ricorso alla PMA, sia per i costi, sia perché non voglio soffrire ancora tra bombardamenti ormonali e scadenze precise. La vita di chi cerca un figlio da molto tempo è già di per sé abbastanza stressante, meglio non infierire. Probabilmente prenderemo la via dell’adozione; abbiamo molto amore da dare e di sicuro, lì fuori, c’è qualcuno che lo desidera.

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