Avevo 32 anni, un amore e il desiderio di un figlio. Che non arrivava. Avevo 32 anni, un amore, il desiderio di un figlio e un sacco di domande sul perché io non rimanevo incinta.
Ho cominciato a chiedere, a cercare, a fare esami.
Mi sonl rivolta a un ospedale dove dottori con poco di umano mi hanno risposto “mah…pare che boh…non ci sia nulla di speciale..ma boh…”, e mi hanno imbottita di ormoni un po’ a caso e mi hanno tagliuzzata osservata dilaniata per poi dirmi (cito) ” le tue ovaie sono evidentemente stronz..farti rimanere incinta è come cercare di fare la permanente a chi non ha i capelli”.
Avevo quasi 34 anni, un amore e tante lacrime.
Ho preso i risparmi e sono andata altrove, ho pagato profumatamente per essere trattata bene, per avere un protocollo personalizzato e per essere seguita da capo. Era la mia terza stimolazione. L’ultima, avevo deciso. 6 ovociti buoni. 5 embrioni.
Una icsi, negativa.
Nuova icsi, da due embrioni…nove mesi dopo…avevo 35 anni, un amore adulto e un nuovissimo e roseo amore neonato.
No. Non ho perdonato chi mi trattava da colpevole e mi ha massacrata fisicamente e mentalmente. Non li ho perdonati, anche se penso a loro di rado. A volte vorrei mandar loro una foto di mio figlio e del suo fratellino arrivato 2 anni dopo senza pma. E dietro la foto scrivere che non ero io ad essere calva, ma loro ad essere incompetenti. e di ricordarsene, di fronte alla prossima donna che si rivolge a loro per un aiuto.