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Mentre ti aspetto…

Non so spiegare il perché, ma nel profondo del mio cuore ho sempre saputo che avrei faticato ad avere un figlio.

Ho sempre sognato una famiglia numerosa. Io, che non ho mai avuto una famiglia. Ho sempre sognato di poter donare tanto amore… Io, che amore non ho mai ricevuto.

Il mondo mi è crollato addosso il 13 gennaio del 2012. Avevo 25 anni. Dopo un anno e tre mesi di matrimonio, otto di fidanzamento, e uno e mezzo speso alla ricerca di un bambino, io e mio marito ci siamo decisi a fare delle analisi per capire se ci fosse qualcosa che “non andava”… C’era. Decisamente. E lo scoprii quel giorno, quando la ginecologa, osservando le nostre analisi, mi comunicò brutalmente che non avremmo mai potuto avere un figlio in modo “naturale”.

Non mi importava. Non mi rassegnai. Ero pronta a tutto per realizzare il mio sogno. Non sono una che perde tempo. Insieme a mio marito mi sono messa subito in moto per contattare un centro PMA. PMA… Non sapevo neanche cosa volesse dire questa strana sigla, e in pochi giorni mi sono fatta una cultura! Non mi importava se mio figlio sarebbe stato concepito in una sterile provetta. Mi interessava solo poter donare tutto il mio amore a quel figlio…

Dopo tre tentativi, un aborto precoce e due fallimenti totali, un’iperstimolazione che mi ha fatto patire le pene dell’inferno, mille dolori, analisi, iniezioni e umiliazioni, mi sono decisa a dire basta. In quegli anni sono riuscita a sopravvivere solo grazie al mio blog che mi sono decisa ad aprire per poter avere il conforto di altre “guerriere”.

Ed è stato allora che ho capito che la solidarietà tra noi donne, tra noi aspiranti mamme, è fondamentale e vitale!

Io e mio marito abbiamo deciso di intraprendere la dura strada dell’adozione. Ne eravamo molto convinti. Abbiamo affrontato l’istruttoria, i colloqui con gli assistenti sociali e la psicologa, e infine con i giudici. Ci è stato detto che avremmo dovuto aspettare anni e anni per avere in adozione un bambino… Nonostante il giudizio favorevole dei servizi sociali.

Le mie convinzioni hanno iniziato a vacillare. Avevo solo ventisette anni. Volevo veramente rinunciare ad una gravidanza? Ero così giovane…

Ho passato giorni duri, colmi di ansia, di indecisione, di paure, di sensi di colpa.

Finché, un anno dopo l’ultimo tentativo, io e mio marito non ci siamo decisi a provare, per un’ultima volta, con la PMA, in un nuovo ospedale.

La stimolazione ormonale non è andata benissimo, nonostante la mia giovane età. Solo tre ovociti, i medici sono riusciti a fecondarne solo uno. Un solo embrioncino… Il più tenace.

Non ci speravamo più di tanto, ma subito dopo il trasferimento embrionale io mi sono sentita… Diversa.

E la ero davvero.

Il 29 novembre 2014 è nato il mio bambino. Ed essere la sua mamma è la cosa più bella del mondo, per me.

Ora siamo alla ricerca di un altro figlio. Non sarà facile. Pare che i nostri corpi non vogliano collaborare. Che la situazione sia addirittura peggiore di due anni fa. Ma non importa. Ce la faremo, ritenteremo altre mille volte, se sarà necessario, perché sappiamo che ne vale la pena.

E ho anche intenzione, un giorno spero non troppo lontano, di riprendere la strada dell’adozione, questa volta cercando di portarla a termine.

Nessuno mi potrà impedire di avere la famiglia numerosa che ho sempre desiderato, di donare il mio cuore ai miei bambini che mi aspettano, non importa se mi aspettano in Cielo o se in un Paese sperduto del mondo…

Io voglio solo donare il mio amore.

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