Quando la gravidanza non arriva e l’infertilità è confermata dalle indagini, si può iniziare a considerare l’idea di rivolgersi ai centri specializzati in riproduzione umana, che si occupano della cosiddetta Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Le tecniche di PMA si distinguono in tecniche di I livello, quando sono semplici da attuare e poco invasive, e tecniche di II e III livello, quando sono più complesse e più invasive. Generalmente, tenendo conto del quadro diagnostico individuato con gli esami precedentemente illustrati, si opera gradualmente, partendo dalle tecniche meno invasive e procedendo con quelle più complesse, solo in caso di fallimento del tentativo precedente. Qualora non si riscontrino particolari problematiche alla base dell’infertilità, il primo passo consiste nella stimolazione ormonale finalizzata a rapporti sessuali programmati: questo primo tentativo, non invasivo e generalmente più facile da accettare per i partner, rappresenta un modo per aumentare le probabilità di incontro di spermatozoi e oociti, sfruttando l’ovulazione indotta chimicamente per programmare il rapporto sessuale. Sebbene non invasivo, può essere per la coppia e per gli individui che la compongono una fonte di forte stress.