Il lavoro stabile che non arriva, la difficile scelta del partner, uniti all’incertezza sociale di questo delicato periodo storico: sono solo alcuni dei motivi per cui in Italia le donne cercano una gravidanza sempre più tardi: “Dal 2010 a oggi l’età media al parto è salita da 31,1 a 32,7 anni ed è stato costante anche l’aumento dell’età della donna all’inizio della ricerca di un figlio. Tanto che oggi oltre 700mila donne in Italia (il 35% di quelle che hanno fra 40 e 44 anni, pari a circa 2 milioni, fonte Istat), sono a rischio di rimanere senza figli”.
Lo sottolinea il presidente della Società italiana di fertilità e sterilità-Medicina della riproduzione (Sifes-Mr), Filippo Maria Ubaldi. Secondo Ubaldi, “quando la necessità è quella di cercare una gravidanza più sicura e più rapidamente, perché l’età avanza e i tentativi spontanei non raggiungono i risultati sperati, si deve riconoscere l’importante ruolo della Procreazione medicalmente assistita (Pma)“.
E “dai dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) emerge che le tecniche di Pma hanno una percentuale di successo, nella fascia 40-44 anni, attorno al 14%. Ciò significa che potrebbero aiutare a far nascere 100mila bambini (14% di gravidanza da 734.393 donne maggiori di 40 anni)”. La società scientifica da anni si impegna nell’educazione, informazione e sensibilizzazione dell’importanza di proteggere la propria fertilità, a partire dall’età più giovane. Ma cosa accade quando si scopre che fare una vita sana può non bastare? ”