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Fertilità, per chi arriva ‘senza speranze’ alla Pma va a buon fine 1 gravidanza su 3

Grazie alle sentenze che hanno riscritto la legge 40 sulla fecondazione assistita “oggi possiamo aiutare di più e meglio le coppie che si rivolgono al nostro reparto”. Non ha dubbi Rocco Rago, responsabile del Reparto di fisiopatologia della riproduzione e andrologia dell’ospedale ‘Sandro Pertini’ che apre le porte dei laboratori e dell’intero reparto alla troupe della Dire. E lo confermano i numeri.

Dalla primavera del 2015– spiega l’ andrologo- in questo reparto gli accessi sono stati 4.260; 1.742 i trattamenti di fecondazione assistita per coppie provenienti non solo da Roma, ma anche dalla Calabria, dalla Campania e dalla Sicilia. Quasi il 31% di gravidanze cumulative con seme fresco da eiaculato, tecnica possibile laddove il paziente uomo non sia azospermico e non si renda indispensabile recuperare spermatozoi dal testicolo”.

I NUMERI DEL REPARTO DOPO IL CROLLO DELLA LEGGE 40

“Siamo entrati in opera nel corso delle modifiche della legge 40- ricorda Rago- e questo ci ha permesso di mettere in piedi un percorso personalizzato e adeguato alle caratteristiche della coppia”. Il veto all’eterologa, alla diagnosi pre- impianto per fini selettivi e l’obbligo all’impianto contemporaneo di tre embrioni, come prevedeva all’origine la legge, “obbligava a trattare tutte le coppie allo stesso modo. Prima- sottolinea Rago- tutti trasferivano e fertilizzavano tre ovociti indipendentemente dall’età della donna. E mentre per una donna al di sotto dei 30 anni c’è un grande rischio di parto gemellare o trigemino, a 45 anni, come i nuovi Lea potrebbero consentire, si tratta di un percorso inadeguato perché gli ovociti sono meno fertili e si corre il rischio di non produrre nessun embrione”.

IDENTIKIT DELLA COPPIA CHE ACCEDE ALLA PMA

Le coppie che varcano la soglia del reparto hanno un’età media superiore ai 37 anni e la percentuale di gravidanza è alta nelle over 40: “Un 20% contro il 10% della media nazionale”. Un dato che “ci sorprende” non esita a dire Rocco Rago, responsabile della Fisiopatologia e riproduzione del Sandro Pertini, nel corso della sua intervista alla Dire. “Se è una coppia giovane è senza dubbio al suo primo accesso. Mentre se i partner hanno oltre i 37 anni hanno già avuto esperienze in strutture private, hanno esaurito le disponibilità economiche e sono gravati da cause importanti di infertilità e poca speranza”.

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