Quando leggi le parole “infertilità sine causa” ti fai molte domande: cosa c’è che non va’, cosa abbiamo che non funziona e la risposta è sempre quella, apparentemente nulla.
Poi grazie ad un medico più scrupoloso, lo stesso che quando entri ti dice :” eora tosa, tutto ben?” , che ti fa un po’ sentire come figlia sua, inizi un lungo percorso, lastricato di difficoltà, la PMA.
Che all’ inizio non sai bene cos’è, che quando ti senti dire” non pensarci, rilassati, vedrai che quando non te lo aspetti arriva” li manderesti tutti allegramente aff.. e quando vedi che incinta ci rimangono anche le amebe unicellulari ti sembrano tre lettere magiche. Si, perchè a te, che a quindici anni credevi che bastasse un errore per restare incinta, nessuno lo aveva spiegato che non è così facile, che non basta amarsi perché il miracolo avvenga, non basta farlo nei giorni giusti, senza pensarci, oppure pensandoci e facendo duemila test di ovulazione che non ti serviranno. Nessuno te l’ ha spiegato che all’ ennesimo Clearblue buttato nel cestino con quella stramaledetta linea che se ne sta lì tutta sola ti sentirai un’ imbecille anche solo ad averlo potuto pensare che per te sarebbe stato esattamente come volevi.
Così inizi a bucarti la pancia, a girare a destra e a manca alla ricerca di risposte, a collezionare analisi su analisi che ogni volta ti danno esiti con nuove cose da fare, nuove visite, nuove scadenze.
Questa volta però ci credo. Sono ” in cova” come si dice in questi casi. Prima di iniziare per il criotransfer ero sconfitta, demoralizzata.. ma ieri notte mi sono alzata con una meravigliosa consapevolezza: sono incinta.
E aspetto con ansia le beta fra cinque giorni.
Sognatrice? Forse. Ma che me lo vengano a dire che mia figlia non è qui. Il mio pinguino ha iniziato a vivere in me il 03/12/2018. E guai a chi pensa il contrario.