Quanti tipi di tumore all’ovaio esistono? Come si manifestano? Quanto conta la genetica? È possibile fare prevenzione? Tutte le risposte degli esperti della Fondazione Umberto Veronesi, da sempre al fianco delle persone con tumore e della ricerca scientifica

Ogni anno solo in Italia sono oltre cinque mila le nuove diagnosi di cancro alle ovaie, un tumore estremamente aggressivo di cui molte donne sanno ancora troppo poco. I suoi sintomi, vaghi e aspecifici, sono infatti spesso scambiati per disturbi gastrointestinali e di conseguenza la malattia viene diagnosticata già in fase avanzata, quando sconfiggerla è molto più difficile. Conoscere questo tumore, in cui l’8 maggio si celebra la giornata mondiale, è pertanto il primo passo per affrontarlo in modo tempestivo ed efficace.
Quanti tipi di tumore all’ovaio esistono?
Il tumore all’ovaio deriva dalla proliferazione incontrollata delle cellule che costituiscono i tessuti delle ovaie. Nella maggior parte dei casi, il tumore si sviluppa dalle cellule che formano l’epitelio che ricopre la superficie esterna delle ovaie, ma può originare anche dalle cellule germinali (quelle che danno origine agli ovuli) e dalle cellule stromali (quelle che producono e rilasciano gli ormoni femminili).
Chi sono i soggetti più a rischio?
L’età è uno dei principali fattori di rischio per il tumore all’ovaio: la maggior parte dei casi si registra infatti nelle donne oltre i 50 anni. Altri fattori di rischio importanti sono il sovrappeso, la durata del periodo ovulatorio e l’assenza di figli. Mentre l’aver avuto più figli, l’allattamento al seno e l’uso prolungato della pillola contraccettiva sembrano avere un effetto protettivo.
Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?
All’esordio, il tumore alle ovaie è spesso asintomatico o si manifesta con sintomi non facilmente identificabili e questo ne complica la diagnosi precoce, fondamentale per un trattamento efficace della malattia. I sintomi diventano più evidenti con il progredire della malattia e i principali sono:
- gonfiore addominale persistente
- necessità di urinare spesso
- dolore pelvico e addominale persistente
- perdita di appetito
- senso di pienezza anche dopo un pasto leggero e nausea
- perdite ematiche vaginali
- variazioni delle abitudini intestinali