Gli uomini concepiti grazie alla tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita chiamata ICSI (Iniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo) correrebbero il rischio di andare incontro a loro volta a difficoltà riproduttive, a causa di una ridotta quantità di spermatozoi.
È quanto emerge da uno studio belga pubblicato sulla rivista Human Reproduction.
Secondo i ricercatori, l’ICSI effettuata per grave infertilità da fattore maschile potrebbe portare alla stessa condizione del padre.
I soggetti inseriti nello studio presentavano infatti circa la metà della concentrazione spermatica, e un numero di spermatozoi mobili due volte inferiore rispetto ai soggetti concepiti naturalmente.